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Elaborazione del lutto

Elaborazione del lutto

Ci sono lutti o perdite che producono una disperazione, invincibile bloccando la vita e lutti che rappresentano importanti passaggi di crescita personale e umana.

Il lutto è una crisi che, come tutte le crisi, può far perdere l’esistenza o può farle fare un salto di qualità.

Affrontare la perdita di una persona cara significa confrontarsi con un insieme di emozioni che, per la loro notevole intensità, non possiamo sottovalutare.

Il percorso proposto passa attraverso la conoscenza delle reazioni che, come esseri umani, abbiamo dinnanzi alla morte, al morire, alla perdita.

Di fronte a queste reazioni il lutto è un’esperienza legata alla perdita, non necessariamente alla morte.

Essere in lutto significa soffrire perché si è arrivati alla fine di qualcosa: un progetto, una relazione, un desiderio che non si realizzerà mai, la comunicazione di una malattia

Le fasi del lutto sono simili in tutte le culture, la prima fase è sempre lo shock, l’ultima è sempre la reintegrazione, mentre le fasi intermedie possono non seguire un ordine fisso e interscambiarsi tra loro.

La fase dello shock

È come la sensazione di avere preso un pugno nella pancia, ma si prende il distacco emotivo da quel che è successo.

Il corpo porta delle sensazioni, che vengono avvertite in modo attenuato.

Lo shock dura due-tre giorni.

Nel caso di un decesso, si arriva al funerale in caso di shock, e in seguito ci si colpevolizza per non avere sentito il dolore.

La fase della disorganizzazione

È il momento in cui si gira a vuoto, ci si dimenticano le cose, non si pianifica e non si portano a termine i compiti.

Mediamente la sua durata è di una settimana

La fase dell’aggressività

Può essere rivolta contro sé stessi: "non ho capito, non gli davo retta quando diceva di stare male"; gli altri: "i medici non hanno saputo impedire la morte“.

In questa fase non ci sono sensi di colpa.

La fase dell’invidia

Può essere intollerabile per una giovane vedova vedere una coppia di anziani, oppure vedere una giovane coppia felice.

La fase della vergogna

Ci si può vergognare della tristezza che si potrebbe portare agli altri. Ci si può vergognare di essere chiamato "vedovo", o di iniziare, dopo qualche mese, a desiderare una nuova persona.

La fase della negazione

"non è morto, è partito!". Si nega il proprio dolore, "tanto prima o poi passerà". A volte, si parla con il defunto, non ci si siede sulla sua sedia, non si buttano via i suoi oggetti.

La fase della ricerca

Attraverso medium o cartomanti si cerca di parlare con chi non c’è più.

La fase della razionalizzazione

Razionalizzazione: si prova a dare una spiegazione all’inspiegabile, ad esempio: "Dio prende i migliori".

La fase della colpa

Permette di pensare ad un mondo ideale in cui, non avendo fatto alcune cose, il defunto sarebbe ancora vivo oppure presente. Questo può aiutare a sentirsi meglio.

La fase della depressione

È un normale correlato al lutto, può durare molto tempo. La persona ha diritto ad essere triste, ha senso di impotenza, disperazione, colpa.

Se la depressione supera i sei, dodici mesi, non è più considerata normale ed è il caso di chiedere aiuto.

La fase dell’identificazione

Si decide di aderire a specifiche associazioni (malati di cancro, vittime di violenze…).

La fase della reintegrazione

È un processo lento, la persona inizia a stare meglio.

Ci si può sentire in colpa perché si sta smettendo di soffrire, ci possono essere delle ricadute.

Il dolore si manifesta con ogni tipo di perdita. Non è costituito da un solo sentimento, ma da una successione di emozioni che ci mettono poco a strutturarsi in noi stessi e che non possono essere in alcun modo fermate.

Il dolore è un’esperienza più comune quando muore una persona a noi vicina. Tuttavia anche in altri casi quali ad esempio essere lasciati dal partner, subire un aborto, cambiare il proprio ambiente di vita, avere una malattia, possono costituire eventi che fanno sperimentare un grande dolore.


Dott.ssa Iris Guazzetti
Psicologa Psicoterapeuta a Reggio Emilia (RE)


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Dott.ssa Iris Guazzetti

Psicologa Psicoterapeuta a Reggio Emilia (RE)

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