Negli ultimi anni la prevalenza dei Disturbi dell’Apprendimento è nettamente in crescita, le stime vanno dal 5 al 17% a seconda della natura della valutazione e delle definizioni utilizzate. Statisticamente viene diagnosticato un Disturbo dell’Apprendimento a circa il 5% degli studenti delle scuole primarie. Nel DMS-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) i disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) rientrano nei disturbi del neurosviluppo. Il DSA è caratterizzato da persistenti e progressive difficoltà nell’apprendere le abilità scolastiche di base. L’esordio del disturbo di verifica negli anni della formazione scolastica ed alcuni casi anche nei primissimi anni dell’infanzia. I disturbi dell’apprendimento si configurano nel momento in cui il soggetto presenta tali difficoltà per un periodo di almeno sei mesi. Si parla di Disturbi dell’apprendimento, al plurale, in quanto quelli diagnosticati sono molteplici: disturbo della Lettura (dislessia), disturbo del calcolo (discalculia) e disturbo dell’espressione scritta (disgrafia). La maggior parte dei disturbi dell’apprendimento presenta inoltre una matrice complessa: nella pratica clinica si è notato che i disturbi seppur distinti spesso risultano essere associati fra loro.
I problemi di apprendimento interferiscono notevolmente con il rendimento scolastico, la formazione dell’autostima e le abilità socio affettive e relazionali dei bambini sia in ambito scolastico che nella attività della vita quotidiana che richiedono comunque capacità di lettura, di calcolo o di scrittura. Ciò sembrerebbe spiegare, almeno in parte, l’alta percentuale di abbandono scolastico di bambini o adolescenti con Disturbi dell’apprendimento: circa il 40%, 1,5 volte in più rispetto alla media.
Per tale motivo è fondamentale per i genitori agire tempestivamente. I primi sintomi dei disturbi dell’apprendimento si manifestano già dall’ultimo anno di scuola materna, imparare a riconoscerli vuol dire offrire ai bambini un’opportunità di vita migliore. Questi che seguono sono alcuni “campanelli d’allarme” per i disturbi dell’apprendimento:
Per un genitore non sempre è facile individuare ed accettare tali problematiche e spesso il momento cruciale per l’individuazione dei DSA è l’ingresso alla scuola primaria ed il tal senso si rivela fondamentale anche il ruolo delle insegnanti.
I bambini con DSA vengono generalmente identificati quando si verifica un gap tra i potenziali accademici ed il loro rendimento scolastico. La diagnosi di DSA viene elaborata in base ai risultati di test specifici grazie ai quali è possibile valutare la capacità di apprendimento delle diverse abilità ed il funzionamento cognitivo, neuropsicologico ed emotivo. In particolare le valutazioni che riguardano il comportamento sociale ed emozionale dei bambini sono fondamentali per elaborare un piano di trattamento adeguato e per monitorare i progressi. Ai test seguono specifiche indagini cliniche che servono ad escludere la presenza di patologie o disfunzioni sensoriali, neurologiche, cognitive o di gravi patologie di natura psicologica affinchè possa essere confermata la diagnosi di DSA.
Grazie ad operatori specializzati e programmi mirati si lavora sul disturbo specifico, più che trattamento si tratta di un vero e proprio riabilitativo che consente ai bambini di condurre una vita normale. Come visto i disturbi dell’apprendimento implicano una serie di disagi a livello emotivo e psicologico e per tale motivo viene spesso consigliata anche la terapia cognitivo-comportamentale.
Gli adulti con disturbi dell’apprendimento riscontrano notevoli difficoltà nel campo professionale e nell’adattamento sociale. Inoltre è stato riscontrato che molti soggetti (tra il 10% ed il 25%) presentano anche i seguenti disturbi:
Dott.ssa Iris Guazzetti
Psicologa Psicoterapeuta a Reggio Emilia (RE)
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