All’interno dell’attaccamento che riconosciamo la rappresentazione di noi e di cio che ci circonda, è li che iniziamo a costruire modelli di pensiero e di comportamento che poi caratterizzano le nostre relazioni durante tutta la vita, costruiamo aree di forza e di vulnerabilità.
Il cervello “organizzato” della madre si sincronizza e si armonizza, con quello ancora “non organizzato” del bambino, il cervello del bambino sviluppa così dei circuiti ottimali per la modulazione delle emozioni, ed attraverso l’esperienza continuativa il bambino impara a fidarsi e essere confortato e confortare se stesso (Schore 1996). Per tanto il vissuto del genitore se non elaborato si ripercuote sul bambino, un trauma psicologico è l’impossibilità di reagire efficacemente a una minaccia, in quanto l’evento appare insostenibile. Uno sviluppo traumatico è caratterizzato da condizioni stabili di minaccia a cui è difficile sottrarsi per lunghi periodi di tempo.
Disturbi dell' Alimentazione rappresentano la patologia più diffusa nella società occidentale del secolo e vanno a colpire oltre l'8% della popolazione. I disturbi alimentari sono caratterizzati dalla presenza di grossolane alterazioni del comportamento alimentare. Questa sezione di disturbi comprende:
"L’insoddisfazone corporea è il fattore predittivo più importante per l’insorgenza di un disturo del comportamento alimentare” (Thompson, Exacting Beauty, APA, 2002)
Il mettersi a dieta è considerato uno degli indicatori dell’insoddisfazione corporea negli adolescenti.
La nostra società genera diverse pressioni sull’immagine corporea.
Lotta quotidiana tra un bisogno fisiologico essenziale di nutrimento e un desiderio psicologico di magrezza estrema per affermare se stessi.
COME RICONOSCERLA:
Ossessione nei confronti del cibo caratterizzata da ripetute abbuffate seguite da vomito forzato, digiuno prolungato, esercizio fisico eccessivo, sonno, abuso di lassativi, clisteri, diuretici.
COME RICONOSCERLA:
FATTORI SCATENANTI
CONTENUTI COGNITIVI
Il trattamento psicoterapeutico sui disturbi alimentari va a lavorare sia sul lavoro comportamentale, quale la rieducazione alimentare, il diario alimentare, e un riequilibrio dei ritmi di vita. Allo stesso tempo la terapia cognitivo comportamentale va a lavorare su quegli aspetti cognitivi classici dei disturbi alimentari quali perfezionismo, la visione dicotomica (vedere le cose bianche o nere, tutto o nulla). Allo stesso tempo lavorare sul bisogno del controllo, e la gestione delle proprie emozioni in modo funzionale. Il lavoro psicoterapeutico prevede una rielaborazione dell’esperienza, che il più delle volte possono essere stati di ansia legati alla storia della persona e al legame con il cibo.
L’approccio EMDR permette non solo di elaborare fattori traumatici del passato, ma di potenziare le capacità personali, aumentando l’autostima per poter affrontare sfide della vita quotidiana risolvendo in modo rapido ed efficace sintomi e comportamenti disfunzionali legati all’alimentazione.
I SEGNALI:
comportamento alimentare diverso, segretezza, irritabilià, conflittualità, il disturbo alimentare non si sceglie, è caratterizzato da bassa autostima
Dott.ssa Iris Guazzetti
Psicologa Psicoterapeuta a Reggio Emilia (RE)
Psicologa Psicoterapeuta a Reggio Emilia (RE)
Partita IVA 02144480353
Iscritta all’Albo degli Psicologi dell’Emilia Romagna n. 3900/sezione A