In questi ultimi anni sono sempre più presenti situazioni nelle quali una famiglia vive una separazione tra i genitori, per tanto, secondo recenti indagini condotte nelle scuole materne elementari e medie si è voluto analizzare la necessità dell'elaborazione del lutto. Da questi studi condotti nelle scuole, sono emersi pochi casi di lutto traumatici, tra i quali la morte dei nonni o di un parente.
Da tale ricerca è emerso che la vera emergenza è quella delle situazioni critiche dovuta alla separazione coniugale, soprattutto da quando con la legge dell'affidamento condiviso dei figli, i genitori dovrebbero gestire in pace i figli, anche quando, i conflitti risultano insanabili. Barman (2008) identifica la rottura di una relazione come un trauma che recide un legame interumano, e sebbene dovuta ad altre ragioni, ha anch'essa una importanza definitiva, anche se, diversamente dalla morte, qell'impronta può essere cancellata, in quanto una relazione può essere, almeno teoricamente, ripristinata, anche se le probabilità che ciò accada tende ad essere seriamente ridotta dal fatto che la possibilità di riconciliare è ostinatamente negata al momento della separazione, quando i due partner si allontanano. Tale separazione viene definita dall'autore come una esperienza di "morte di terzo grado".
FINALITA'
Dal momento che quando una famiglia subisce una separazione, avviene uno squilibrio nelle dinamiche famigliari e sociali significativo, dove tale situazione di disagio può comportare una compromissione significativa nel sistema nervoso dei membri, soprattutto nei bambini, in quanto il sistema nervoso di fronte ad un lutto il più delle volte non è in grado di funzionare correttamente, l'informazione acquisita al momento dell'evento (immagini, suoni, emotività, sensazioni fisiche) viene conservata a livello neurologico nel suo stato disturbante. Perciò il materiale originale conservato nella sua forma originale disturbante ed eccitatoria continua a essere innescato da tutta una gamma di stimoli interni ed esterni (litigi, conflitti ecc.) e si esprime sotto forma di incubi, flashback e pensieri intrusivi, i cosiddetti sintomi positivi di un disturbo post traumatico da stress. Capita spesso che i figli arrivano ad attribuirsi le cause della separazione in quanto i genitori discutono sempre su tematiche legate a loro. Il lavoro principale dello psicoterapeuta è lo sviluppo di abilità psicologiche, che cioè riguardano il mondo interno dei bambini e dei partner.
In tale prospettiva il ruolo psicoterapeutico è di far stimolare con i partner delle tappe di crescita necessarie ad "uscire bene" da una crisi di separazione, badando a ciò che è più funzionale a lungo termine, evitando di ripetere gli stessi errori, piuttosto che valutando solo gli aspetti a breve termine, ossia stando solo momentaneamente meglio. Tali presupposti dello psicoterapeuta non vanno a sovrapporsi alle altre professioni (avvocati e giudici) ma vanno verso una collaborazione. Il primo passo per aiutare a separarsi in pace consiste nel conseguire un accordo preliminare dei genitori sull'obiettivo della serenità e tutela dei figli più che dell'aspetto economico.
MODALITA' D'INTERVENTO
Si prevede un colloquio iniziale per valutare la situazione della coppia, il grado del trauma e del vissuto attuale, tale aspetto verrà affrontato anche con i figli, prevedendo una serie di colloqui iniziali di preparazione agli incontri.
Una volta strutturato l'intervento si prevede una condivisione degli obiettivi anche con le figure legali.
Gli obiettivi degli incontri genitoriali sono i seguenti:
Il lavoro con i bambini prevede una analisi dell'evento dopo un primo lavoro con i genitori, attraverso i seguenti obiettivi:
VERIFICA
Dopo una serie di incontri viene rieffettuato un colloquio in itinere per valutare lo stato psicologico e l'elaborazione del trauma con la famiglia. Tale percorso prevede un monitoraggio costante con i legali.
Dott.ssa Iris Guazzetti
Psicologa Psicoterapeuta a Reggio Emilia (RE)
Psicologa Psicoterapeuta a Reggio Emilia (RE)
Partita IVA 02144480353
Iscritta all’Albo degli Psicologi dell’Emilia Romagna n. 3900/sezione A